«CHIAMATI DAL DISEGNO PROVVIDENTE DELLA TRINITÀ PER ANNUNCIARE IL VANGELO»

CONCLUSIONI DEL CAPITOLO GENERALE 2019

Carissimi fratelli,


nello spirito di comunione che ci caratterizza e di ascolto della volontà di Dio attraverso il confronto reciproco che si è svolto nell’assemblea capitolare, dal 9 al 23 giugno 2019 abbiamo vissuto un’intensa esperienza di fraternità e di dialogo, dove è emerso nella ricchezza e nella varietà delle culture, lo sforzo di incarnare in ogni realtà il carisma redentivo-misericordioso di Giovanni de Matha.
Abbiamo celebrato il Capitolo Generale nel secondo centenario della beatificazione del nostro Santo Riformatore Giovanni Battista della Concezione, riconoscendoci bisognosi, nel solco della sua opera ed alla luce della sua testimonianza, di conversione e di rinnovamento. Come ben sottolineò il cardinale Santos Abril nella sua omelia del 14 febbraio 2019 nella messa celebrata a San Carlino, «l’Ordine Trinitario, fondato da San Giovanni de Matha nel dodicesimo secolo, è arrivato sino ai giorni nostri grazie alla Riforma di san Giovanni Battista della Concezione».
Il Capitolo Generale ci ha offerto momenti di profonda riflessione attraverso la meditazione del card. Joao Braz de Aviz, prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica. Sostanzialmente ci ha donato tre indicazioni su cui orientare il nostro lavoro capitolare:

a) dobbiamo tornare ad essere discepoli di Gesù;

b) dobbiamo tornare all’essenziale del nostro carisma senza aver paura di perdere strutture o convertire le nostre attività, dobbiamo convertire anche il modo di vivere in comunità evitando il ripiegamento su noi stessi;

c) Dio parla in ogni epoca con un linguaggio diverso: dobbiamo essere situati nella storia attuale.

Abbiamo vissuto con emozione e gratitudine l’evento dell’udienza privata che ci ha concesso il Santo Padre Francesco. Nel suo discorso, che ha avuto molti apprezzamenti e una enorme risonanza nei mezzi di comunicazione, più che offrirci consigli e ricette, ci ha parlato dello stile che dobbiamo assumere per essere accanto ai giovani ed accompagnarli nel loro cammino di vita e di fede.

Compiacendosi della presenza di numerosi religiosi giovani e dei membri della famiglia trinitaria, ci ha esortato a guardare al futuro con coraggio e a far risplendere nell’oggi della Chiesa e del mondo il carisma di Giovanni de Matha.

La presenza del Vicario Apostolico in Arabia Settentrionale, Sua Ecc.za Mons. Camillo Ballin e di don Tonino Palmese, Vicario Episcopale per la carità e la giustiza dell’Arcidiocesi di Napoli, ci hanno aiutato a riscoprire ancora di più la straordinaria attualità e la drammatica urgenza del nostro carisma.

Anche la possibilità di aver celebrato il Capitolo Generale accanto a San Tommaso in Formis è stata avvertita dai frati capitolari come una grazia e come un invito a vivere la nostra consacrazione religiosa con fedeltà creativa.

Il Capitolo Generale dell’Ordine della Santissima Trinità e degli Schiavi, con il motto «Chiamato dal disegno provvidente della Trinità per annunciare il Vangelo», ha ascoltato ciò che lo Spirito dice alla Chiesa nei nostri giorni, sull’annuncio del Vangelo della vocazione ai giovani, d’accordo con il recente Sinodo. Abbiamo accolto, attraverso l’Instrumentum Laboris, le esperienze, i desideri e le difficoltà delle nostre comunità. La voce di papa Francesco ci ha richiamato “ad essere coraggiosi” e ci ha orientato verso i giovani, che ci aspettano per camminare insieme, verso Gesù.

I capitolari ritengono che l’Instrumentum Laboris e il Discorso di papa Francesco al Capitolo Generale ci devono accompagnare in questi anni come luce che orienti la nostra riflessione, la nostra preghiera e la nostra conversione pastorale verso i giovani. Dalla esperienza di incontro tra i fratelli dell’Ordine e della Famiglia Trinitaria in questi giorni di grazia e comunione, vogliamo condividere queste conclusioni.

Accogliendo le sfide che il Santo Padre ci ha segnalato nel suo Discorso al Capitolo, e dopo aver esaminato la nostra realtà, i fratelli capitolari segnalano come grande sfida del nostro tempo quella di «vivere la nostra identità trinitaria in forma autentica e attraente, camminando con i giovani, per generare una cultura vocazionale». Alla provocazione di papa Francesco, che ci chiede il “prezzo della nostra stanchezza” nell’accompagnamento dei giovani, il Capitolo ha risposto con un motto pieno di entusiasmo: «Vogliamo stancarci con i giovani e per i giovani».

Abbiamo espresso pure un sogno per l’intero nostro Ordine e per la Famiglia: «Diventare, sempre più, “Casa della Santissima Trinità” dove la Famiglia cresce in unità ed identità, senza complessi, impegnandoci con gioia e forza nella missione redentrice». Per raggiungere questo sogno, crediamo che dobbiamo compiere almeno tre condizioni, nelle quali ci dobbiamo impegnare sinceramente: ascoltare la realtà del nostro tempo; assumere la missione condivisa tra di noi e con la Famiglia Trinitaria; formarci per l’accompagnamento.

Inoltre abbiamo segnalato tre principi, che devono essere punti obbligati di riferimento:

• Una spiritualità radicata nella Trinità Redentrice, che ci porti alla passione per l’umanità;
• Una vita fraterna in comunità ad immagine della Santissima Trinità;
• Una missione condivisa con la Famiglia Trinitaria, che generi una cultura vocazionale.

Abbiamo percepito anche tre valori che riteniamo importanti per il nostro tempo, e ci rendiamo conto della necessità di curarli e viverli:

• Senso di identità e di appartenenza alla Chiesa, all’Ordine e alla Famiglia Trinitaria;

• Redenzione degli uomini e donne dalle schiavitù di oggi, con speciale attenzione ai cristiani perseguitati a causa della loro fede;

• Gioia che nasce dalla conversione e dalla semplicità di vita.

Per vivere il Vangelo occorre una costante conversione, come «apertura a una permanente riforma di sé per fedeltà a Gesù Cristo» (Evangelii Gaudium 26), che porti ad un urgente e concreto rinnovamento ecclesiale, e quindi ci siamo chiesti quali siano i processi di conversione che riteniamo più necessari tra noi, e ne abbiamo segnalati alcuni come prioritari:

1. Uscire dai nostri soliti schemi –personali, comunitari, provinciali e generali- superando l’individualismo, il confort e il pessimismo, per affrontare le sfide di oggi;

2. Abbandonare le forme prefabbricate d’incontro coi giovani per camminare insieme, come veri compagni di strada;

3. Passare da una pastorale vocazionale passiva, isolata, occasionale e di reclutamento, a provocare processi di discernimento vocazionale di vita;

4. I cristiani perseguitati e gli esclusi devono essere –sempre più- il centro della nostra sensibilizzazione, preghiera e azione concreta.

Quali linee strategiche per la nostra missione, ne abbiamo scelte quattro che riteniamo prioritarie:

1. Rafforzare, con l’accompagnamento, la formazione carismatica e trinitaria, iniziale e permanente, orientata verso il rinnovamento personale e comunitario;

2. Generare e rafforzare spazi di incontro con i giovani (preghiera, vita fraterna e missione) a livello locale, nazionale ed internazionale, offrendo possibilità perché essi siano i protagonisti;

3. Creare le condizioni perché i nostri spazi siano ricchi di spiritualità trinitaria e favoriscano l’esperienza dell’ascolto e della scoperta del progetto di Dio;

4. Favorire esperienze significative che portino a un maggiore impegno nella promozione della dignità umana alla luce del Vangelo, specialmente nel campo della libertà religiosa.

Il Capitolo chiede a tutte e a ciascuna delle giurisdizioni dell’Ordine che i nostri incontri –capitoli, congregazioni o assemblee- ci aiutino a concretizzare in riferimento al contesto di ogni paese e cultura, queste sfide, sogni, principi, valori, processi di conversione, linee strategiche -soprattutto- azioni concrete, lasciandoci illuminare dall’ Instrumentum Laboris e dal Discorso del Santo Padre. Tutti i fratelli devono partecipare in questo processo di conversione, che deve portare frutti concreti di rinnovamento nella vita dell’Ordine, delle sue comunità e dei suoi religiosi, specialmente nell’accompagnamento dei giovani verso l’incontro con Cristo.
Inoltre, il Capitolo Generale rivolge un appello al Ministro Generale e al suo Consiglio perché siano animatori e promotori di questo rinnovamento. Ci sono state diverse richieste in questo senso, che sono state espresse nel Capitolo e che sono raccolte negli atti. Durante il sessennio, la celebrazione delle congregazioni generali e dei consigli generali allargati saranno momenti adatti per verificare il cammino che l’intero Ordine sta facendo, in corrispondenza con quanto è stato detto dal Capitolo Generale, sia a livello generale che provinciale e locale.
Cari fratelli, più volte nell’assemblea capitolare abbiamo ascoltato l’invito a non cedere al pessimismo, a non farci vincere dalla tentazione della chiusura e del disfattismo. In questa nuova tappa del cammino con Cristo verso la Casa del Padre, chiediamo la forza dello Spirito Santo e la compagnia di Santa Maria, Madre del Buon Rimedio, della martire sant’Agnese, la nostra giovane Patrona, e dei Santi Padri e fratelli del nostro Ordine e Famiglia. Tutto a maggior gloria della Santa Trinità e per la redenzione degli schiavi. Con l’augurio che il Capitolo Generale sia per tutti un forte impulso alla speranza e faccia crescere nelle nostre fraternità l’entusiasmo e la passione per gli ultimi, gli esclusi e i perseguitati, vi saluto a nome di tutti i frati capitolari e vi benedico di cuore.

Roma, 24 settembre, in occasione del 450° del martirio del Beato Marco Criado, dell’anno 2019.

Fr. Luigi Buccarello O.SS.T.
Ministro generale